La sindrome di Atlante

Sicuramente avrete sentito parlare di Atlante, il mitico gigante, cui gli antichi greci attribuivano la funzione di pilastro del cielo, in quanto fu costretto a sostenere l’intera volta celeste sulle sue spalle. Da questo mito nasce la “sindrome di Atlante, peraltro responsabile di circa il 15% delle cefalee: si presenta come un dolore alla parte posteriore del collo, che si estende dalla nuca alla metà della testa. Negli anziani la causa più frequente è l’artrosi delle prime 3 vertebre cervicali e scaturisce da un’infiammazione cronica, mentre nelle fasce più giovani, soprattutto tra i 30 e i 50 anni, prevalgono le cause disfunzionali e posturali acute. Le abitudini posturali errate e condizioni di tensione sono la base per la comparsa di dolore cervicale e cefalea, che si manifesta, di solito, alla fine della giornata.
Alla base del dolore sta l’infiammazione al collo di tipo muscolo-scheletrico, che, nei casi più gravi, può conferire una riduzione della funzionalità con difficoltà anche a svolgere semplici movimenti, in quanto sono accompagnati da una notevole algia. Il dolore è il sintomo più invalidante e colpisce il rachide cervicale o può essere più diffuso a tutte le strutture del collo. Talvolta si accompagnano sintomi come: nausea, vertigini, muscoli intorpiditi, affaticamento e formicolii agli arti superiori o al collo. Diverse possono essere le cause scatenanti, per esempio, il colpo di freddo, oppure il dolore può essere la conseguenza di una patologia pregressa tipo ernie, colpo di frusta, ipercifosi, osteofiti. I farmaci miorilassanti e antidolorifici possono essere utili temporaneamente, la terapia locale con caldo, l’ozonoterapia, la chirurgia nei casi più gravi. Spesso è necessario ridurre lo stress, che esacerba i sintomi, associando un percorso di ginnastica posturale globale successivamente ed un trattamento manuale. In caso di sintomi gravi sentire il parere del medico è buona norma.
A cura di
Dott.ssa Antonia Cresceri Farmacista